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IL COMPLESSO DI S. GIOVANNI

 

La mappa rappresenta una planimetria semplificata del Santuario e Ospizio di San Giovanni Battista d’Andorno sito nel comune di Campiglia Cervo (Biella), complesso monumentale costruito e ampliato tra il sedicesimo e il ventesimo secolo e al cui interno si trova la Locanda del Santuario.

 

Segni convenzionali

 

  • I pieni a rilievo sono gli edifici;
  • le linee sono i perimetri degli spazi esterni;
  • i pallini sono colonne del portico;
  • le zigrinature sono gradinate;
  • la linea puntinata è la strada provinciale, con il bivio per accedere al santuario.

 

Tutte le scritte sono in nero e in braille.

 

Esplorazione

 

Disponiamo la mappa in orizzontale e con l’angolo tagliato in alto a destra. In alto a sinistra troveremo la scritta “Il complesso di San Giovanni”.

 

Percorriamo adesso la superficie della mappa a due mani e noteremo subito delle grandi aree piene a rilievo che si sviluppano per tutta la larghezza del foglio, una più tozza sulla sinistra e un’altra più stretta e lunga che si sviluppa come una sorta di “serpentone” poligonale verso destra.

 

Partiamo dall’area a rilievo sulla sinistra: questa è la Chiesa di San Giovanni, costruita a partire dal 1602 con le donazioni dei fedeli valligiani. La scritta “Chiesa” si trova direttamente sopra l’edificio e sotto il titolo della mappa. Se ne seguiamo il perimetro sentiremo che, in basso a destra, presenta un rigonfiamento rispetto ad una forma tutto sommato rettangolare: questa è una grotta contenente una statua di San Giovanni Battista risalente al sedicesimo secolo e oggetto di devozione popolare, primo luogo di culto del complesso e oggi inglobata nella struttura della chiesa come cappella subito a destra dell’entrata.

 

Se portiamo le mani sotto alla chiesa troviamo un’area fitta di linee a rilievo, a loro volta perimetrate da una linea più spessa: questa è la Sacrestia, che nonostante sia parte dell’edificio è indicata in maniera differente perché generalmente non aperta al pubblico. Contiene però il Centro di Documentazione e la Biblioteca del Santuario.

 

Alla destra della chiesa, quasi a contatto con il rigonfiamento della Cappella di San Giovanni, comincia invece il lungo complesso dell’Ospizio, che si sviluppa verso destra per poi piegare in basso lungo il margine destro del foglio; se portiamo le mani verso l’alto circa a metà della parte lunga, troveremo la scritta “Ospizio”.

 

L’edificio è stato costruito tra l’inizio del Seicento ed il 1766, e ha ospitato nei secoli varie attività: rettorato, collegio, osteria per i pellegrini fra le altre. Oggi la parte centrale contiene la Locanda del Santuario, comprensiva di ristorante, rifugio, ostello ed uffici, ed affiancata nel resto del complesso da locali tuttora ad uso dei religiosi.

 

Se seguiamo il profilo del fabbricato nel blocco verticale, quello che corre all’incirca lungo il lato corto della pagina, sentiremo che è interrotto da una linea puntinata: questo è un tratto carrabile che, passando sotto ad un voltone, permette l’accesso delle auto al piazzale, diramandosi dalla Provinciale Rosazza-Oropa. Percorriamo la linea puntinata verso destra e troviamo che si ricongiunge ad un bivio: seguiamo da lì i puntini verso l’alto ed avremo un accenno del prosieguo della provinciale, che in quel punto passa dietro al Santuario. Poco sopra il termine della linea, leggermente a destra, troviamo le lettere “S P”.

 

Se dalla scritta “Ospizio” portiamo invece le mani verso il basso, dopo aver passato il rilievo pieno della Locanda incontreremo alcuni pallini che si sviluppano per il lato lungo del fabbricato. Queste sono le colonne del porticato che ricopre l’ingresso. I quattro pallini più a destra si trovano anche presso una zigrinatura, che altro non è se non gli scalini che portano all’ingresso.

 

Se da lì continuiamo a portare le mani verso il basso arriveremo poi ad un piccolo ottagono zigrinato. È la fontana detta “Burnel”, la cui vasca ottagonale è circondata da alcuni scalini. Risale alla prima metà del Seicento ma si trova in questa posizione dopo alcuni spostamenti avvenuti a seguito di lavori effettuati negli anni ’30 del Novecento.

 

Continuiamo verso il basso ed incontreremo una linea diagonale. Questo è il confine del piazzale che, sul lato opposto rispetto al complesso, è scenograficamente aperto sul fondovalle (appena sotto la linea, dove il versante riprenderebbe a scendere, troviamo “Piazzale”). Se lo seguiamo verso destra, lo sentiremo ricongiungersi all’Ospizio; se andiamo verso sinistra, invece, dopo poco piegherà ad angolo quasi retto verso l’alto ed incrocerà un’altra linea che si sviluppa a sinistra, ossia il muretto confine del sagrato, sopraelevato rispetto al piazzale. Noi proseguiamo però sul confine del piazzale verso l’alto e, all’interno di una breve interruzione, lo sentiremo aprirsi in una zigrinatura, con un’altra zigrinatura a mezza corona subito a destra. Questi sono le gradinate che portano al sagrato, che si trova appunto più in alto e al termine del quale, sulla sinistra, troviamo il grande blocco a rilievo della chiesa da cui siamo partiti

 

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